Estate 2013, la meno anomala degli ultimi anni.

A differenza delle impressioni di molti, questa estate è, ad oggi, una delle meno anomale dall’inizio degli anni 90. Infatti per quanto molti la percepiscano come fresca e perturbata i dati dicono ben altro. Al 19 luglio l’estate risulta PIU’ CALDA DEL NORMALE di 0.5°C. La differenza principale sta nel fatto che ci eravamo abituati a molte estati consecutive più calde del normale di 1/2°C con anni fino a +3°C di anomalia (2003 e 2012). Il meno caldo di questo 2013 ha dato a molti l’impressione che l’estate fosse poco convinta, mentre se consideriamo il nostro clima del periodo di riferimento 1961-1990 scopriamo come quest’estate sia addirittura annoverabile tra quelle calde.

E per quanto riguarda i temporali? Questi sono un fenomeno tipico della stagione estiva, poichè richiedono grandi quantità di calore ed umidità che nel semestre freddo non sono disponibili. In particolare i temporali intensi con grandine, tornado o funnel, alluvioni lampo e forti raffiche di vento sono fenomeni molto frequenti nel trimestre giugno-agosto (con sconfinamenti anche in settembre). Negli ultimi anni però la presenza dell’anticiclone nord africano ha portato spesso aria secca e calda, eliminando uno dei due fattori importanti per i temporali, ovvero l’umidità, che spesso si portava a valori molto bassi (nel 2012 in alcuni giorni si è scesi vicini al 10%, valori da deserto). Di conseguenza ci eravamo abituati negli ultimi anni ad un minor numero di fenomeni temporaleschi nel periodo estivo, mentre abbiamo assistito ad un aumento nel periodo autunnale, poiché il calore dell’estate precedente veniva immagazzinato nell’acqua marina e rilasciato poi durante l’autunno quando, all’arrivo delle prime discese fredde polari e artiche, si sviluppavano intensi temporali a causa dei contrasti elevati.

Ma quanto è cambiato il clima estivo? Prendiamo in esempio la temperatura media alla quota di circa 1500m nei decenni dal 1971-80 al 2001-2010.

Negli anni 70 possiamo vedere come la linea dei +13°C (in grassetto arancione) attraversi il riminese, mentre quella dei +15°C (in grassetto rosso) passa sulla Calabria settentrionale e, sul lato adriatico, fatica a toccare la puglia meridionale.

1971-80

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Negli anni 80 vediamo come la linea dei +13°C si sia già alzata fino a raggiungere le zone a nord del Po, mentre quella dei +15°C ha inglobato l’intero meridione d’Italia, lato adriatico compreso.

1981-90

 

 

 

 

 

 

 

 

Negli anni 90 la linea dei +13°C, che solo 20 anni prima si trovava su di noi, raggiunge ormai le Alpi, mentre quella dei +15°C inizia a “mangiare” parte delle marche e della Toscana.

1991-2000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E per finire gli anni 2000, dal 2001 al 2010. La linea dei +13°C ha ormai raggiunto i confini dell’Austria e della Svizzera meridionale, interessando il settore nord delle Alpi, mentre la +15°C si trova esattamente sulla bassa Romagna, ovvero dove si trovava la +13°C ngli anni 70.

2001-2010

 

 

 

 

 

In conclusione possiamo dire che abbiamo avuto un aumento di temperatura media di circa 2°C e che il clima che negli anni 70 caratterizzava la bassa Romagna, ora lo possiamo trovare in Svizzera e Austria meridionali, mentre quello che prima caratterizzava Calabria e l’estrema punta del tacco d’Italia è ora il nostro clima estivo.

Chi abita ora in Calabria si ritrova a fare i conti con estati che prima erano tipiche del nord Africa. Insomma il mite “clima Mediterraneo” è ormai solo un lontano ricordo, l’Africa è diventata protagonista e questa estate 2013 è una delle poche meno bollenti, non certo fresca.